Metodo Feldenkrais

È un innovativo sistema di autoapprendimento somatico che, usando il movimento, insito in qualsiasi atto della nostra vita, si basa sulla capacità del cervello umano di apprendere e migliorare.

Essendo creature abitudinarie, non usiamo un incredibile numero di possibilità che rimangono latenti e inesplorate.

Il Metodo ha appunto l'obiettivo di aumentare la nostra consapevolezza, di espandere il repertorio dei nostri movimenti, di migliorare le nostre funzioni e di renderci capaci di esprimere appieno il nostro potenziale, invece di utilizzarlo solo in minima parte.

Grazie alle innumerevoli lezioni che Moshé Feldenkrais ha creato si apprendono differenti modalità di compiere un gesto, che sia semplice e quotidiano o una performance impegnativa; si includono movimenti e parti del corpo dimenticate o escluse dalle azioni abituali e si impara a scegliere l'alternativa più semplice e funzionale, quella cioè che implica il minor sforzo possibile.

Sebbene Feldenkrais sia morto nel 1984, i progressi della neuroscienza hanno ampiamente dimostrato la straordinaria accuratezza delle sue teorie, in particolare la sua idea sulla neuroplasticità, e su come il movimento, la sensazione, il pensiero e l'emozione siano dinamicamente collegati. Non è esagerato affermare che fosse molto in anticipo sui propri tempi.

Applicato in diversi campi tra cui la neurologia, la psicologia, le arti dello spettacolo, lo sport e la riabilitazione, il metodo oggi è conosciuto e diffuso in Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, Israele.

Moshé Feldenkrais ha sviluppato due modalità interrelate del Metodo: Consapevolezza Attraverso il Movimento (CAM) e Integrazione Funzionale (IF).

CAM

Seminario CAM presso Laboratorio di Movimento

Nelle lezioni di Consapevolezza Attraverso il Movimento (CAM), che si svolgono per lo più sdraiati, si eseguono, con modalità non ripetitive o imitative, movimenti semplici e delicati, talvolta inusuali, che si possono trasformare in movimenti sempre più complessi o veloci.

Guidati dalla voce dell'insegnante e senza nessun modello da seguire o da imitare, si cerca non il modo "giusto" di farli, ma semplicemente, all'interno delle proprie capacità, la via più efficace per una maggiore fluidità e una minore fatica.

Seminario CAM presso Laboratorio di Movimento

Si lavora in una situazione in cui, più che quello che si sta facendo, conta l'osservazione di come lo si sta facendo.

Non si è interessati a fare di più, ma a ridurre lo sforzo.

Non si cerca di ottenere qualcosa, ma si presta attenzione alla qualità e all'organizzazione del movimento e si sperimentano più modi di fare la stessa cosa.

Solo così, aumentando la gamma delle opzioni, è poi possibile scegliere automaticamente la più semplice per noi. Il corpo scopre da solo la possibilità di armonizzare e integrare le varie parti e riconquista la sua flessibilità, eliminando tensioni, stress e dolori fisici.

IF

L'Integrazione Funzionale (IF) - l'applicazione individuale del metodo - è soprattutto un lavoro a livello di comunicazione non verbale.

Le lezioni vengono svolte per lo più su un lettino, ma anche in posizione seduta o in piedi.

L'insegnante fa uso del tocco e del movimento per rendere la persona consapevole dei suoi schemi posturali, per lo più automatici e inconsci, e per comunicare nuove organizzazioni alternative, più comode e più funzionali delle vecchie.

La persona si apre così alla consapevolezza di come sia possibile connettere tutte le parti del proprio corpo nell'azione, creando le condizioni per il cambiamento, il miglioramento e la crescita.

Le Integrazioni Funzionali possono essere abbinate alle lezioni di Consapevolezza Attraverso il Movimento, in modo da potenziarne i benefici risultati.

Decalogo

Per ottenere i migliori risultati:

  • Visualizzare il movimento prima di farlo in realtà.
  • Se un movimento rappresenta una sfida o una difficoltà, farlo con l'immaginazione.
  • Fare ogni movimento lentamente... molto lentamente.
  • Movimenti lenti aiutano a rilasciare le tensioni, a percepire meglio le differenze e a migliorare la coordinazione.
  • Rimanere all'interno delle proprie possibilità di ampiezza del movimento.
  • Ripetere ogni movimento alcune volte, prestando attenzione alle proprie sensazioni, prima di passare al successivo dopo una breve pausa.
  • Maggiore consapevolezza si pone nell'esercizio, maggiore sarà il beneficio.
  • Più spesso si fanno gli esercizi, più facile sarà sviluppare una maggiore consapevolezza.
  • Non c'è una "data di scadenza" per gli esercizi: si può fare qualunque lezione per un qualunque numero di volte per tutta la vita, continuando sempre a trarne beneficio.
  • Notare e apprezzare anche il minimo cambiamento/miglioramento, perché questo pone le basi per ulteriori cambiamenti/miglioramenti.

Perché mai il Metodo Feldenkrais?

La risposta più convincente è di un allievo: "Perché rende tutto più facile!" Dal primo gesto del mattino, quando ci alziamo dal letto, al parcheggiare in retromarcia, all'affrontare un compito difficile, il Metodo Feldenkrais aiuta a muoversi nella vita con maggiore facilità e agio, e aiuta a scoprire capacità e abilità piuttosto che definire problemi o incapacità.

Pur tenendo presente che nulla è universale e che le risposte sono individuali e legate alla storia di ciascuno, il Metodo è indicato per tutti coloro che cercano di migliorare la qualità della vita e considerano importante prendersi cura di se stessi, e può essere praticato a qualunque età e in qualunque condizione fisica, perfetta o problematica.

Lo scopo è di integrare l'apprendimento nella vita quotidiana, dall'azione più semplice alle attività altamente sofisticate.

A livello fisico
  • è benefico sia per chi vuole semplicemente fare prevenzione, sia per chi soffre di disturbi cronici o acuti al collo, alla schiena, alle lombari o altro
  • aiuta a recuperare la diminuzione di flessibilità dovuta all'età o a una postura fissa legata alla professione
  • diminuisce la rigidità articolare e muscolare e dà una respirazione più libera, dona senso di stabilità, vitalità, equilibrio; combatte l'insonnia e riduce lo stress
  • è di ausilio nel trattamento delle scoliosi e favorisce l'eliminazione di tensioni fisiche, automatismi, limitazioni
A livello neurologico

Previene o rallenta il processo di invecchiamento, crea nuove connessioni neuronali, aiuta nel recupero e migliora la mobilità dopo un incidente, mette in grado di riprendersi più in fretta da lesioni.

A livello creativo
  • amplia il repertorio e le opzioni di scelta in campo motorio
  • stimola l'attenzione, l'autoconsapevolezza, la percezione e la sensibilità, che a loro volta accrescono il senso di vitalità psico-fisica
  • si apprende a usare se stessi in modo più completo, a massimizzare il proprio potenziale e a funzionare al meglio nella vita di tutti i giorni

Video

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Personalità brillante, originale ed eclettica, Moshé Feldenkrais nasce in Bielorussia nel 1904 in una famiglia colta con una forte tradizione ebraica.

Molte influenze e molti incontri si sono intrecciati a formare e arricchire la sua vita movimentata di grande innovatore.

Emigrato giovanissimo in Palestina, si appassiona al calcio e alle arti marziali, iniziando a praticare lo jiu-jitsu da autodidatta.

Nel 1930 si trasferisce a Parigi, e si laurea in ingegneria meccanica ed elettrica.

Consegue un dottorato in fisica alla Sorbona.

Si dedica alla ricerca come assistente di Frederic Joliot Curie, premio Nobel per la chimica.

È in questo periodo che diviene allievo di Jigoro Kano, il fondatore del judo, e ottiene la prima cintura nera europea.

Durante gli anni della guerra si rifugia in Gran Bretagna e lavora come ufficiale nel dipartimento scientifico del Ministero della Marina Britannica, collaborando all'invenzione dei primi apparecchi di rilevazione sonora.

Nel '42 si aggrava un vecchio infortunio al ginocchio, ma volendo evitare un intervento chirurgico dall'esito incerto, usa il proprio corpo come laboratorio di ricerca, e basandosi sulle conoscenze già acquisite approfondisce lo studio di psicologia, anatomia, neurofisiologia ed altre discipline collegate allo sviluppo umano.

Riprende a camminare, e a partire dal processo dell'autoguarigione e dell'autoinsegnamento sviluppa lo straordinario sistema che evolve nel Metodo.

Nel 1949 viene pubblicato Il corpo e il comportamento maturo, dove il suo lavoro è esposto in maniera organica.

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Verso la metà degli anni Cinquanta si trasferisce a Tel Aviv e per la prima volta si dedica unicamente all'insegnamento del suo Metodo, incoraggiato anche da Ben Gurion, primo ministro di Israele che, colpito da ictus, trae grande beneficio dal suo trattamento.

Nello stesso periodo incontra Mia Segal, la sua prima assistente, e nel '69/'70 forma il primo gruppo di 13 insegnanti.

Divenuto famoso a livello internazionale, negli anni '70 a San Francisco forma 65 insegnanti, ed inizia un secondo numeroso gruppo, nel Massachussetts, di cui non riesce a concludere la formazione per motivi di salute.

Scrive quattro libri sul suo Metodo e migliaia di ore dei suoi insegnamenti sono preservati su audio e videocassette.

Dalla sua morte, nel 1984, la neuroscienza ha ampiamente confermato molte delle sue teorie, in particolare le idee sulla plasticità del cervello e su come il movimento, la sensazione, il pensiero e l'emozione siano organizzati dall'"immagine di sé".

In molti pensano che Feldenkrais fosse grandemente in anticipo sui suoi tempi.

Tra i suoi grandi estimatori ci sono l'antropologa Margaret Mead, il co-fondatore della PNL Richard Bandler, il neuropsicologo Karl Pribram, lo psicoterapeuta Milton Erickson, l'antropologo Gregory Bateson.

Testimonianze